Mettete una villa in stile hollywoodiano ma in un paesaggio romagnolo, più precisamente sulle prime colline di Cesena, con uno stile sobrio, elegante e tanta storia. Aggiungeteci un gruppo di giovani animati da passione e una cucina guidata da uno chef capace come Fabrizio Mantovani: il gioco è fatto, è il locale giusto per eventi, cerimonie o una cena speciale, da ricordare.
Dentro Villa Monty Banks, infatti, ci ha vissuto uno degli attori più famosi del cinema muto. Mario Bianchi, era figlio di povera gente (i suoi genitori avevano gestito a Cesena prima un’osteria poi un negozio di frutta e verdura) ma grazie alla solita genialità dei romagnoli fece un salto da acrobata diventando attore, regista (diresse anche Stan Laurel e Oliver Hard) e produttore cinematografico. Prese il nome di Monty Banks e andò alla conquista del mondo. Quando tornava a Cesena, proprio tra quelle mura imponenti e suggestive, in primavera invitava i bambini poveri di Cesena per offrire loro una bella merenda.
Dal 2020 quello splendido edificio è riaperto grazie a un’attenta e precisa ristrutturazione da parte dei nuovi proprietari: Michele Manuzzi (presidente della holding del Cesena Fc) ed Erika Galbucci. Anche la cucina è stata oggetto di grande cura con l’obiettivo di valorizzare la tradizione agricola del territorio e degli ottimi prodotti locali. A un gruppo di appassionati e affiatati professionisti under 30 è stata affiancata l’esperienza di Fabrizio Mantovani, chef capace e creativo che non ha bisogno di presentarsi. Mantovani, che in questo momento gestisce un locale a Faenza, è un cuoco attento alla tradizione ma pronto a rivoluzionare il classico con note gastronomiche innovative e curiose. “Sarò l’allenatore di questa squadra composta da talentuosi giovani – ha spiegato Fabrizio Mantovani durante la presentazione delle nuove proposte gastronomiche – Anche se il lavoro principale lo faranno loro io ci sarò per dare consigli, per confrontarci e sviluppare nuove proposte sempre in linea con il meglio della tradizione romagnola”.
La squadra è composta da Alberto Pinelli, primo chef in cucina, affiancato da Leo, poi ci sono Luca ed Enri, attenti operatori di sala ed Edo alla reception. Giovani, come detto, che rappresentano il meglio della scuola Artusi, eccellenza della Romagna. La villa ospita una cinquantina di posti a sedere disposti sulle due importanti sale da pranzo, di cui una che si affaccia sulla bellissima cucina a vista. Location ideale per pranzi aziendali, eventi e cerimonie, è molto frequentata da turisti stranieri, soprattutto del nord Europa. “Vogliamo raccontare e valorizzare l’anima agricola di questo territorio – ha spiegato Erika Galbucci, attenta e capace padrona di casa – qui abbiamo parecchi ettari di campagna dove si producono vini e olio di prima scelta: una garanzia in fatto di produzione agricola che nulla toglie all’eleganza e allo stile dell’architettura anni Trenta che caratterizza l’edificio e il parco antistante. Villa Monty Banks, oltre al ristorante, offre 11 stanze, di cui due suites, una Spa e una piscina esterna riscaldata.
Nel menù che la nuova offerta propone si trovano solo prodotti locali e selezionatissimi, ma soprattutto c’è l’attenzione e la passione che dà manforte al racconto di una Romagna tradizionale ma creativa, spirito vincente di questo territorio.
Queste alcune proposte nel menù aggiornato: baccalà mantecato all’olio evo (produzione Don Dino di olive leccine), cipolla di Santarcangelo marinata in aceto di lamponi e riccioli di polenta croccante; casatella e fiocco di mora romagnola (azienda Zavoli) servita con rucola selvatica, fichi caramellati. Tortellini con panna, spalla cotta (azienda Zavoli) affumicata e bergamotto. Cappelletti con parmigiano reggiano 36 mesi in brodo, tagliatelle della tradizione con ragù di mora romagnola. Tagliatelle al burro di affioramento e tartufo bianco. Tutta la pasta è Senatore Cappelli (grani di produzione propria). Tra i secondi ci sono faraona nostrana alla cacciatora con patate arrostite, ricciola alla griglia, finferli saltati al timo, mandarino e olive. Tra i dolci spicca una ricotta di Romagna con sorbetto di clementine, noci peacan, saba e menta sarda o pere volpine al Sangiovese, cioccolato amaro a mandorle tostate servito con scroccadenti. Provare per ritrovare tutto il sapore dell’autunno in Romagna. Il ristorante è aperto tutti i giorni a cena eccetto il martedì. Il sabato e la domenica anche a pranzo.