Quel gran genio di Rossini, tra orchestra e buon cibo

March 30, 2016
in Category: Pasta&food
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Quel gran genio di Rossini, tra orchestra e buon cibo

Quel gran genio di Rossini, tra orchestra e buon cibo

Si definiva pianista di terza classe, ma gastronomo dell’universo. Stiamo parlando di Gioachino Rossini, non un musicista qualsiasi. Uno che si è divertito suonando e ha fatto divertire chi lo ascoltava. Spiritoso e geniale a 37 anni, nel pieno della carriera, ha smesso di comporre, dedicandosi solo a due opere sacre e piccoli pezzi per piano con intestazioni surreali come “Quattro antipasti” e “Quattro mendiant” (al cioccolato). Del resto è stato proprio lui, Gioachino Rossini a lasciar scritto che: “Dopo il non far nulla io non conosco occupazione per me più deliziosa del mangiare, mangiare come si deve, intendiamoci. L’appetito è per lo stomaco ciò che l’amore è per il cuore. Lo stomaco è il maestro di cappella che governa ed aziona la grande orchestra delle passioni. Lo stomaco vuoto rappresenta il fagotto o il piccolo flauto in cui brontola il malcontento o guaisce l’invidia; al contrario lo stomaco pieno è il triangolo del piacere (…) Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in verità i quattro atti di questa opera buffa che si chiama vita e che svanisce come la schiuma d’una bottiglia di champagne. Chi la lascia fuggire senza averne goduto è un pazzo.” Quando è morto in Francia a 74 anni, ha lasciato tutto al Comune di Pesaro. Compresa la ricetta che aveva personalmente ideato: un’insalata composta da mostarda, limone, pepe, sale, olio d’oliva e tartufo.
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