Affrettatevi perché avete solo un mese di tempo per assaggiare la bontà del prugnolo. Questo fungo che nasce spontaneamente nell’appennino romagnolo, in particolare nella zona di Bagno di Romagna (Forlì-Cesena) e sembra esattamente il 23 aprile, è una specialità con cui si possono realizzare piatti gustosissimi.
E visto che non si può congelare o conservare in altro modo, bisogna sfruttare quel breve lasso di tempo in cui cresce per farne delle belle scorpacciate. Domenica 7 maggio è l’occasione giusta: in piazza Ricasoli a Bagno di Romagna, infatti, si svolgerà la sagra del prugnolo con numerosi stand gastronomici e ristoranti che, per l’occasione, cucineranno il profumato fungo in mille varianti diverse.
Chi ha o ha avuto la fortuna di raccogliere il prugnolo (cresce formando dei cerchi chiamati “cerchi delle streghe) e di portarlo in tavola ha potuto assaggiare un fungo che per il suo gusto e sapore a volte eguaglia e persino supera il più noto porcino.
Ottimo cucinato nel sugo con cui si condisce la pasta tirata a mano. La morte sua sono i tagliolini. Ma il prugnolo è buonissimo anche tagliato fresco a scaglie sopra un’insalata fresca mista a una frittata, oppure cucinato come salsa per i crostini. Da non dimenticare che col prugnolo si fa anche l’impasto dei tortelloni alla lastra, tipici tortelloni dell’appennino romagnolo.
Per chi deve cucinarlo il prugnolo va cotto pochissimo e tritato rigorosamente a mano. Si procede come per gli altri funghi: tritate gambi e funghi più adulti, poi scaldate in una padella un po’ di olio d’oliva, un aglio e buttate dentro i funghi tritati, sale e pepe. Dopo che si è assorbito il liquido che si era formato nei primi minuti di cottura spegnete il fornello. Tritate i funghi più giovani (i più profumati) e aggiungeteli agli altri funghi a fuoco spento, senza cuocerli. Solo così potrete gustare tutto l’aroma del prugnolo.