E’ quasi tempo di melagrane. Belle, buone, simbolo di fecondità e di unione coniugale in tutte le civiltà mediterranee. Il loro sapore mi piace molto anche se mangiarle non è una cosa semplice, proprio come non è semplice mantenere vivo e in vita un matrimonio o qualcosa del genere. Se le tagli ti sporchi. Le devi mettere nell’acqua per ammorbidire la buccia e sgranarle. In più la pelle dei chicchi è amara, c’è addirittura chi li sputa perché sono duri e indigesti. Ma la bontà di quel poco che si assaggia, la fatica che si fa a conquistarle e la loro bellezza “interiore” che ricorda la bellezza della matematica, misurabile e austera, sono qualità rare. In questi anni va tanto di moda comprare il succo già fatto, ma io sono un po’ all’antica e sto col frutto. Me lo sgrano da sola e mi delizio a mangiare un chicco alla volta cercando di mantenere in bocca più a lungo possibile il gusto acidulo che sprigiona. Masochismo o amore?