Un agriturismo nato grazie a un figlio dev’essere per forza un agriturismo molto speciale. “A Ca’ Nostra”, sorto a Ranchio di Sarsina in uno scorcio di Romagna magico è il luogo scelto e pensato per Riccardo, il figlio di Angela Lombardi e Roberto Paganelli, entrambi di origine forlivese. Riccardo, che ora ha 27 anni, è nato con la sindrome di down e la sua famiglia, compresa la sorella Valeria, da subito l’ha accolto con grande naturalezza. Naturalezza che ha portato la stessa famiglia a decidere di cambiare completamente vita dopo gli studi di Riccardo alla scuola di Agraria di Faenza.
“All’inizio abbiamo cercato un pezzo di terra per permettergli di fare quello per cui aveva studiato – racconta Angela – poi ci siamo decisi a fare un passo un più: prendere una casa e trasferirci lì per cambiare modo di vivere. Siamo stati fortunati perché a Ranchio abbiamo trovato questo pezzo di paradiso e, forti del fatto che ci piace anche coltivare la terra e cucinare, abbiamo deciso di aprire un agriturismo”.
Angela a Roberto hanno fatto quello che in quel momento era la cosa migliore da fare: una scelta logica e semplice ma che spesso, per mille motivi, è difficile mettere in pratica. Per loro, invece, animati da un grande amore, è stato come bere un bicchier d’acqua. Con un obiettivo preciso in testa alcuni anni fa hanno aperto “A Ca’ Nostra” dove ognuno, come anticipa il nome, deve sentirsi a casa propria. “Dal tacco a spillo alla sedia a rotelle” è il motto di Angela. “Qui tutti devono poter arrivare tutti e tutti devono sentirsi ben accolti – continua Angela – è un agriturismo veramente senza barriere, un agriturismo sociale, e visto che conosciamo bene le esigenze di chi è diversamente abile abbiamo realizzato camere senza scalini, bagni che possono ospitare persone con emiplegie sia a destra che a sinistra. I corridoi e tutti gli spazi sono ampi per il passaggio delle sedie a rotelle, e soprattutto la domenica non prendiamo troppa gente perché vogliamo che tutti abbiano il loro spazio, la loro tranquillità nel muoversi”. Roberto, il papà di Riccardo, tra l’altro è terapista della riabilitazione (mentre la mamma Angela prima lavorava nel settore terziario) e per lui è venuto naturale aiutare suo figlio ancora di più di quello che farebbe un normale padre. Ora quella sua esperienza la mette a servizio anche dei clienti che, se hanno piacere e necessità, possono richiedere terapie ad hoc e un occhio vigile in più.
“Riccardo lavora in fascia protetta, è molto bravo – continua mamma Angela – ma ha sempre bisogno di un angelo vicino. E qui c’è. Mi aiuta a coltivare l’orto, raccoglie la legna, mi dà una mano ad apparecchiare. E’ bravissimo. E poi ha i suoi spazi autonomi. Ha fatto equitazione, nuota benissimo. Qui ha la possibilità di avere un suo mini appartamento, ha la fidanzata e fa una vita come tutti i ragazzi della sua età: va al cinema, a teatro. Noi, da quando è nato, non abbiamo visto un problema, ma un figlio. E dico sempre che la mia parte migliore è nata con Riccardo“.
All’agriturismo, collocato lungo il cammino di San Vicinio, arrivano moltissime persone soprattutto in primavera e in estate. Molte di queste sono anche straniere. E tutte rimangono impressionate dall’accoglienza e dallo spirito che si respira in questo luogo. Per non parlare della buona cucina. Cucina tradizionale ma rivisitata con accorgimenti fusion e, soprattutto, realizzata con prodotti di ottima qualità, coltivati sul posto o in zona. “Quello che possiamo offrire, anche sulla base della nostra esperienza – conclude Angela – è buona compagnia, aria buona, buona cucina e tanto cuore: ingredienti semplici per una ricetta che, però, non passa mai di moda”.