Quando si è innamorati si può fare a meno di mangiare. Lo stomaco si contrae, la testa vola, il corpo è l’ancora che volentieri lanceremmo sul fondale per trattenere in eterno l’oggetto amato. Non c’è spazio per accogliere proteine o carboidrati. Gli zuccheri invadono ogni angolo del corpo, gli ormoni della felicità zampillano da tutti i pori, rendendo gli occhi lucidi, la pelle turgida e il battito del cuore accelerato. E’ comprensibile come in questo skyline umorale con fuochi d’artificio che si alternano a farfalle nello stomaco il problema di cibarsi sia assolutamente secondario. Il piatto dell’innamoramento non può che esaltare lo stato di alterazione in siamo e aiutare a sciogliere eventuali blocchi. I “gamberi ai tre sapori” sono il piatto ideale. Gamberi passati in tre panature diverse e poi fritti n olio: una panatura è condita con curry e scaglie di mandorle tostate, la seconda con peperoncino e semi di sesamo e l’ultima con zenzero e semi di papavero. I tre gamberi vengono infilati in un unico spiedino mangiato seguendo un ordine preciso: si aprono i palpeggiamenti esotici del curry, si entra nel vivo con l’inebriante peperoncino e si conclude in bellezza con l’intenso ma rinfrescante zenzero. Et voilà: il gioco dell’amore è servito. A spiedino…
(dal libro “Come ti cucino un’emozione”)
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