Dedicato a tutti quei giganti con gambe affusolate e capelli lunghi il cui nome non rimarrà scritto nella Storia ma tutti i giorni hanno una sporta e mezzo di cose da fare e di fatiche da portare. Ci sono donne che non lo sanno ma ogni giorno, nel silenzio delle quattro mura, compiono imprese epiche. Tengono compagnia agli anziani ammalati, si prendono cura di bambini da crescere, tengono accesa la lampadina della famiglia. Basta pensare alle contadine di una volta. Nei campi lavoravano come uomini e poi via, di corsa a casa a tirar la sfoglia, metter su il ragù e a curar la casa. Nel freddo inverno al fiume a fare il bucato, e poi il pomeriggio a tenere compagnia agli anziani. Mentre gli uomini la sera bevevano e giocavano a carte, loro a cantar ninne nanne ai piccini per farli dormire. E la notte, tra le coperte, tenersi pronte alle ultime fatiche. Le donne sono giganti a cui è sempre toccato un lavoro in più che agli uomini. Oltre a faticare per la loro realizzazione hanno il compito della cura. Si prendono cura delle persone, della cucina, della casa, dei sogni. Spesso sono loro che osano di più, che rivoluzionano la vita, che mandano all’aria gli sciocchi pregiudizi. E anche per questo spesso le donne sono sole. Se riuscissimo a saltare sulle spalle una dell’altra, come fanno i bambini quando giocano, diventeremmo giganti in tutti i sensi, anche fisicamente… E da lassù chissà quante cose riusciremmo a vedere e a capire. Questa notte è per noi.