Buonanotte giganti/ Ma quanto si divertiva Hieronymus Bosch?

May 13, 2016
in Category: Pasta&food
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Buonanotte giganti/ Ma quanto si divertiva Hieronymus Bosch?

Buonanotte giganti/ Ma quanto si divertiva Hieronymus Bosch?

Mette gli occhiali ai diavoli, le donne nude le fa sedere sui dadi o a cavallo di un uccellaccio, sui prati del suoi quadri camminano uova con le gambe, nei suoi cieli sfrecciano coppie di innamorati in groppa a pesci volanti e si stagliano torri che infilzano wurstel o salsicce enormi. Siamo agli inizi del 1400, non nel 2016 e Jeroen Anthoniszoon van Aken, pittore olandese conosciuto al mondo come Hieronymus Bosch, è potente e visionario come pochi altri artisti nella storia della pittura. Quando l’ho incontrato, ammirando i suoi quadri, ho pensato che fosse un fuori di testa assoluto. E, forse, la prima impressione è quella che conta. Documenti storici testimoniano che in Olanda in quel periodo fossero in uso droghe vegetali e non è escluso che anche lui ne facesse uso. Ma a fare di Bosch un genio è la capacità di raccontare il male, la cattiveria, i sette peccati capitali, le tentazioni, la follia, in un modo grottesco, quasi divertente. Non è pesante anche se descrive l’inferno che ognuno si porta dentro. E’ curioso, indaga dentro le pieghe dell’anima viziosa, ma non giudica. Esagera le forme, racconta le sue allucinazioni deformando l’indeformabile. L’hanno definito artista pop, heavy metal ante litteram, rockettaro. A me piace pensarlo come un uomo dotato di grande ironia che, da solo, nella sua bottega, se la spassava come un matto a disegnare quelle strane creature.

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