Mi pento e mi dolgo di far peccare i golosi. Di indurli in tentazione quando appaio sulle tavole sprigionando un profumo che solo io… Propongo, con l’aiuto della carota e del finocchio, di alleggerire l’antipasto delle feste natalizie e di distrarre i più golosi dirottandoli sullo striminzito prosciutto o su mia sorella, la più placida coppa di testa. Dicono che sia perfetto insieme allo Spritz ma io preferisco alla lunga il vino rosso, vino che anche il prete sull’altare non disdegna. E questo è l’unico pensiero che mi conforta.
Non diventerò mai santo – questo è sicuro – ma, forse, prima o poi, se inventeranno lo strutto vegano (?), potrò entrare anche nelle diete. Per ora posso solo battermi il cuore dicendo: forchetta pietà, cono di carta pietà. Tavole imbandite di tutta Italia, perdonatemi, se potete…