In questi ultimi mesi mi sono appassionata alle verdure amare: insalata belga, radicchio trevigiano al forno, cicoria saltata, radici tipo rafano, ravanelli in pinzimonio. Com’è mia abitudine mi sono interrogata su questa irrefrenabile voglia di amaro e ho elaborato che sono in una fase metafisica della mia vita. Poco istintiva e molto mentale. L’amaro, infatti, è un gusto acquisito che non piace normalmente all’uomo per ragioni difensive. In natura ciò che è amaro spesso è velenoso, e per farcelo piacere dobbiamo superare un’avversione innata grazie all’aiuto della forza della cultura. Ecco io sono in quella fase lì. Da tempo la clava è stata sostituita con la penna ma l’amore per l’amaro è qualcosa di più, è un sottile piacere mentale che si trasforma in un irresistibile desiderio fisico.