Fu segnato fin dalla nascita. La levatrice che gli fece vedere il mondo per la prima volta si chiamava Madama Gola. Carlo Petrini, chiamato Carlin, dopo aver scritto libri su un’agricoltura più sostenibile, fondato il movimento internazionale Slow Food, pensato e messo in piedi le più belle e interessanti manifestazioni enogastronomiche d’Italia, è stato appena nominato ambasciatore Fao in Europa per Fame Zero e inserito dal Guardian tra le 50 persone destinate a salvare il pianeta. Non male per un filosofo visionario. Carlo Petrini, infatti, dal mondo intero è conosciuto per aver riscoperto la lentezza e il lusso di vivere il pasto come un piacere. Un rito e una pausa in cui bisogna mettersi in ascolto di Terra Madre, perchè è da lì che arrivano i prodotti che cuciniamo e mangiamo. Una filosofia che sempre più contrasta il modo “fast” con cui anche le multinazionali impongono i ritmi del vivere quotidiano.
A Petrini sabato 29 ottobre la città di Forlimpopoli consegnerà il Premio Artusi, autorevole riconoscimento consegnato a chi lascia un segno indelebile nel mondo dell’alimentazione.
Come si legge dalla motivazione: “Il Premio Artusi 2016 a Carlo Petrini per l’impegno titanico svolto con coerenza ed efficacia a favore della difesa delle colture in via d’estinzione e della biodiversità che l’ha condotto, fra l’altro, a fondare Slow Food, la prima università di Scienze gastronomiche e la rete mondiale di contadini di Terra Madre. Giusto, oltreché bello e buono di artusiana memoria”.
Gli ultimi vincitori sono stati Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), Don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013), Enzo Bianchi (2014) Alberto Alessi (2015).
Quest’anno, durante la festa artusiana, come consuetudine, verranno consegnati i Premi Marietta ad Honorem. I premiati sono: Renato Brancaleoni e Lisa Casali.