Piatto della famiglia, come affrontare il difficile lavoro di genitore

December 11, 2015
in Category: Pasta&food
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Piatto della famiglia, come affrontare il difficile lavoro di genitore

Piatto della famiglia, come affrontare il difficile lavoro di genitore

Mestiere cieco” quello di genitore. Non ci sono né corsi né manuali utilizzabili per il percorso educativo di crescita comune, ma soprattutto mamma e papà non assumono i figli previo colloquio, e nemmeno viceversa. Quindi i genitori si ritrovano a gestire i figli con caratteri ed esigenze precise, cercando di non perdere completamente di vista la propria vita. E’ un bel miscuglio di umori e di colori una famiglia. E’ solitamente chiassosa, ingombrante e a volte anche un po’ pesante.

Ogni famiglia ha la propria colonna sonora fatta di racconti leggeri prima di dormire, di urlacci per sfogare le tensioni, di pianti lamentosi, di risate sguaiate, di canti in macchina mentre si va in vacanza. Ogni famiglia conosce a perfezione i punti forti e i punti deboli del miracolo che la tiene unita. E’ un equilibrio delicato che va maneggiato con cura ma a volte anche strapazzato. Strapazzato come si strapazzano certi impasti per fare la pizza che vengono meglio se si tirano, si girano e si sbattono con un certo vigore sul tavolo di marmo. Gli ingredienti si amalgamano, si mescolano, penetrano uno nell’altro. Non sempre però viene bene. A volte qualcosa sfugge, la mani con cui si impasta non sono troppo calde, il tempo di lievitazione è insufficiente, la farina non è buona.

Una famiglia però è sempre una famiglia, anche se è un po’ bislacca, azzoppata, un po’ bruciacchiata e poco lievitata. Il piatto ideale è la polpetta. Quella polpetta che nel Seicento venne eletta a “regina delle vivande” e cardine del sistema alimentare italiano da un certo Vincenzo Tanara, agronomo bolognese, mentre da qualche decennio sta rischiando l’estinzione, soppiantata da cibi con cotture più veloci e leggere.

La polpetta di carne è da considerarsi un archetipo del cibo, una struttura di base, come è la famiglia nella società. Pur cambiando alcuni ingredienti la modalità di assemblarli in una polpetta è uguale in tutte le culture culinarie. Anche in Italia la fortuna della polpetta, ai tempi d’oro, non conosceva frontiere regionali, si trovava un po’ ovunque, a Napoli col caciocavallo, in Sicilia con la carne di cavallo, in Puglia per condirci la pasta. Fanno da primo, da secondo e da spuntino. Se delle piccole polpette vengono infilate in uno spiedino e intinte in varie salse preparate precedentemente è un modo moderno per assaggiare un piatto antico ma sempre buono. Ideale anche per i nonni con problemi di masticazione. Del resto che famiglia sarebbe se non si pensasse anche a loro?

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