10 motivi
per visitare Cesena

November 24, 2015
in Category: Passato di parole, Turismo
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10 motivi <br>per visitare Cesena

10 motivi
per visitare Cesena

Cesena è la giusta misura tra Forlì e Rimini. Forlì, antica, pomposa e in decadenza. Rimini, la nuova, magma caotico, il troppo che stroppia. Cesena, non a caso lì in mezzo, è ben fatta, ha misura, equilibrio. E’ sia forma, perchè non le manca nulla, che sostanza. Assomiglia a una moderna contadina abbigliata a festa e che va in giro per il mondo col suo vestito di buona fattura. E il mondo apprezza, molto più di quanto facciano i cesenati. Cesena è una piuma che galleggia sospesa tra mare e collina. Gli occhi grandi puntati sul futuro e la bocca ancora piena. Sulla tavola una bottiglia di vino e nel retro una moto che aspetta l’ora di libertà.

Per chi non è mai venuto a Cesena ecco 10 buoni  motivi per visitarla.

1) HA UNA BIBLIOTECA TRA LE PIU’ IMPORTANTI DEL MONDO
Non si può non partire dalla Biblioteca Malatestiana, patrimonio Unesco, costruita tra il 1447 e il 1452 su progetto di Matteo Nuti. E’ un contenitore dove la storia con la S maiuscola convive con conferenze, dibattiti, mostre, iniziative per bambini, prestiti di video e libri. Attività che non tolgono nulla al fatto che la Biblioteca Malatestiana di Cesena sia una biblioteca monastica di particolare importanza storica. Fondata alla metà del XV secolo è stata la prima biblioteca civica d’Italia e d’Europa. Nel 2008 l’Unesco l’ha inserita nel Registro della Memoria del Mondo. Potete trovarvi il libro più piccolo del mondo e rarissimi codici di medicina e filosofia. Da non perdere il Museo Storico dell’Antichità che si trova, come la Biblioteca, nell’ex convento francescano di Cesena. Un consiglio: consultare sempre il sito(www.malatestiana.it) dov’è possibile trovare le date di appuntamenti, incontri, mostre e convegni molto interessanti.

2) LA PIAZZA CON LA TERRAZZA DA CUI CARMELO FECE PIPI’
Visita obbligata a piazza del Popolo (cuore di Cesena) con la bella fontana Masini, la loggetta Veneziana e il palazzo CarmeloBenedel Comune. La Fontana Masini è un tipico monumento manieristico (1591) mentre Palazzo Albornoz, sede del Municipio, è stato realizzato nel 1359. Si racconta che nel 1977 dalla terrazza di un ex albergo molto famoso (il Leon D’oro) che si affaccia proprio su piazza del Popolo, davanti al Palazzo del comune, l’attore e regista Carmelo Bene, in tournè al teatro Bonci, una mattina, appena sveglio, urinò tranquillamente mostrando al pubblico i suoi “gioielli”. Stravaganze non nuove per uno degli uomini di cultura più discusso dello scorso secolo. Un’altra curiosità: dando le spalle al palazzo del Comune e guardando in alto a sinistra si notano alcune sculture sui tetti e altre affacciate alla finestra con sembianze reali. Sono le figure sospese, opere dello scultore cesenate Leonardo Lucchi che ha lo studio proprio nel palazzo davanti al Comune.

3) LA VILLA DOVE GIOSUE’ CARDUCCI PRENDEVA IL SOLE
Un giro nella città di letterati. Ne ha scritto Marino Moretti, poeta cesenaticense nell’ode che inizia così: “Piove, è mercoledì, sono a Cesena…” Il poeta va a trovare la sorella che si è sposata da poco e, con due battute, descrive la città che gli ha “sottratto” un affetto familiare. villa_silvia___primo_pianoMa è soprattutto la città di Renato Serra (1884-1915), critico letterario e scrittore italiano morto in guerra. In via Carducci nella sua casa natale è stata allestita al primo piano una “Casa Museo”.  Il sito da consultare è quello del comune www.comune.cesena.fc.it  Cesena è stata anche luogo di vacanza di Giosuè Carducci, poeta e scrittore italiano, che veniva a trovare la sua amica contessa Silvia, soggiornando in quella che è diventata Villa Silvia dove da anni si allena la squadra del Cesena Calcio.

4) CONCERTI E CIBO VEGANO ALLA ROCCA MALATESTIANA
Da piazza del Popolo si può proseguire “arrampicandosi” nel parco che si trova alle spalle del Palazzo Comunale per arrivare fino alla Rocca Malatestiana, fortezza ben curata e visitabile anche all’interno (camminamenti aperti e visite con le lanterne). E’ situata sulla sommità del Colle Garampo e circondata dal Parco della Rimembranza. La fortezza concerto_rocca_malatestianasi caratterizza per la sua maestosa mole, spalti panoramici e suggestivi percorsi interni. Nella corte è inclusa una cittadella fortificata che comprende due imponenti fabbricati, la Torre Maestra (Mastio o Maschio), al cui interno oggi sono esposte alcune armature e selle (originali), che venivano utilizzate per la “Giostra d’incontro”. L’edificazione del nuovo fortilizio (la vecchia rocca si trovava sul Colle Sterlino un poco più sopra, i resti si possono ancora vedere a Porta Montanara) iniziò nel 1380 con Galeotto Malatesta. Proseguì poi per volontà dei suoi successori Andrea e Malatesta Novello, per essere ultimata nel 1477, durante il dominio pontificio. La Rocca ha affascinato anche Leonardo da Vinci quando nell’estate del 1502 soggiornò a Cesena, incaricato da Cesare Borgia di ispezionare e revisionare le fortificazioni delle giurisdizioni conquistate e migliorare le difese. Da qualche anno è possibile anche una breve sosta per rifocillarsi con Sangiovese e piadina, hamburger vegani o torte artigianali, ascoltando musica da sottofondo o concerti dal vivo.

5) PAVAROTTI AVEVA UN DEBOLE PER IL TEATRO BONCI
Interessante allungarsi anche ai giardini pubblici di Cesena, in via Verdi. Per arrivarci, dal centro, bisogna passare davanti al teatro Bonci, un vero gioiello architettonico ottocentesco dove il grande tenore Luciano Pavarotti amava esibirsi per l’ottima acustica. Interessante la stagione Pavarotti_Cesenadi prosa che comprende gli spettacoli delle due compagnie teatrali locali (note a livello internazionale): la Sociètas Raffaello Sanzio e il Teatro della Valdoca. A fianco del teatro si trovano i giardini pubblici riportati all’antico fasto nel 2007. In quell’anno è stata chiusa una strada che nel 1946 aveva sventrato il giardino ottocentesco. Se siete da quelle parti e vi capita di sentire qualcuno che suona la tromba o qualcuno che intona un’aria dall’opera Manon Lescaut, non stupitevi, perchè accanto ai giardini, nel bellissimo Palazzo Guidi, si trova il Conservatorio Maderna, unico conservatorio della Romagna a livello universitario. E’ possibile visitarlo e spesso vi si svolgono interessanti concerti.

6) COLLEZIONE DI EX VOTO PIU’ GRANDE D’EUROPA
A pochi passi dal centro, e raggiungibile a piedi tramite via delle Scalette che una volta era una mulattiera, sorge collezione ex votol’Abbazia del Monte. L’imponente complesso dell’abbazia di Santa Maria del Monte è stato eretto sul colle Spaziano, a Cesena. Sorto sui resti di una precedente chiesa costruita nel IX secolo, ampliata e abbellita in un periodo presumibilmente compreso tra il 1001 e il 1026 quando fu fondato il monastero, ha raggiunto l’aspetto attuale al termine dei successivi restauri tra il XV secolo e il XVI secolo. Nell’abbazia è custodito una delle collezione di ex voto più ricche e importanti d’Europa. E’ una raccolta di 690 pezzi di grande valore, costituita da tavolette dipinte a partire dal 1400 che raffigurano i miracoli con i quali la Vergine del Monte esprimeva la sua protezione a Cesena e ai cesenati.

7) L’AZIENDA DOVE I DIPENDENTI FANNO GINNASTICA
Non passa inosservato il Technogym Village, primo esempio di Wellness Campus al mondo, o fabbrica a misura d’uomo. Anche senza fare un giro all’interno la struttura, progettata da Antonio Citterio TGY AB 481.jpgPatricia Viel and partners secondo i criteri della salute e del benessere, rende l’idea della filosofia adottata dall’azienda leader in attrezzi ginnici e macchine da palestra. All’interno sono stati pensati spazi per il tempo libero dei dipendenti: una mensa con prodotti vegani e biologici e una palestra fare allenamento. Il complesso occupa un’area di 150.000 mq di cui 60.000 coperti. La progettazione (sembra un’enorme vela leggera ma allo stesso momento ben stabile) si è ispirata ai concetti dell’eco-sostenibilità e della bioarchitettura. Cesena, tra l’altro, è la capitale della Wellness Valley.

8) LA VERA PIADINA ROMAGNOLA E’ NATA QUI
piadinaObbligatoria invece la sosta a uno dei tanti chioschi di piadina artigianale. A Cesena spetta il marchio di artigianalità della vera piadina romagnola, come si faceva una volta: alta, spessa, soffice e con strutto. Ora si possono trovare varianti con farina integrale, di farro, di canapa e vegana (senza strutto). Si cucinano anche i crescioni (ripieni e conditi in modo vario), le “piadipizza” (romagnolizzazione della pizza)e le piadine col kebab. Le piadine più tradizionali sono con il prosciutto crudo o con lo squacquerone e rucola. I crescioni sono ottimi con zucca e patate o con le classiche erbette. Da provare come dessert anche la piadina con la nutella.

9) QUI SI ALLENAVA PANTANI: CESENA E’ LA CITTA’ DELLO SPORT
Gli appassionati di natura sport a Cesena (città europea dello sport nel 2014) hanno ottimi motivi per sbizzarrirsi. Possono scegliere una passeggiata a piedi o in bici lungo il parco fiume Savio a “caccia” di aironi cinerini oppure allungare il passo e arrivare sulle colline cesenati dove si allenava  Marco Pantani. 38147Oltre alla salita della Carpegna in zona Montefeltro, il Pirata allungava il passo  proprio sopra Cesena in direzione di Mercato Saraceno e Sarsina. Sono tornanti affascinanti e impegnativi che non possono lasciare indifferenti gli appassionati di cicloturismo. Le colline sopra Cesena, infatti, sono un vero paradiso per questo tipo di sportivi richiamati a migliaia per la Novecolli (corsa ciclistica di 200 chilometri lungo l’appennino romagnolo). Una corsa in bici su queste strade oltre a portare sulle tracce del Pirata può essere un vero toccasana. Gli appassionati del calcio, invece, possono fare un giro allo Stadio Orogel Manuzzi (una volta chiamato La Fiorita), dove si trova un’enorme scultura del cavalluccio marino, simbolo della squadra di calcio della città. Il simbolo del Cavalluccio fu proposto dal fondatore della squadra di calcio romagnola, il conte Alberto Rognoni in onore dei cavallucci marini che fino agli anni 60 si trovavano normalmente sulla spiaggia di Cesenatico.

10) BERE E MANGIARE NON SONO UN DETTAGLIO
Prendere l’aperitivo o cenare a Cesena è sempre una bella esperienza. Città piena di locali si è caratterizzata in questi ultimi dieci anni per una movida molto vivace. Qui, universitari e non, giovani e meno giovani, s’incontrano fuori dai bar o dai locali per uno spritz o un bicchiere di vino. Un aperitivo che in molti casi diventa una cena per via degli stuzzichini generosi che accompagnano le bevande. Non mancano nemmeno enoteche e birrerie artigianali. Tra le osterie più antiche nel centro di Cesena la Michiletta sorta nel 1854. cesenaIl bancone nella prima sala è ancora quello originale. Oppure La Cerina a San Vittore che compie 50 anni e ha esposto i mattarelli consumati per i milioni di sfoglie preparate nel tempo. Non perdete il “Festival del cibo di strada” che, organizzato da Confesercenti e Presidio Slow Food, si svolge ogni due anni nel primo fine settimana di ottobre in città con una vera invasione di stand gastronomici provenienti da tutto il mondo. Il filo conduttore è il cibo di strada ovvero tutte quelle goloserie tipiche dei diversi territori consumabili camminando, con un cartoccio in mano. Cibo del popolo, ma soprattutto cibo dell’anima di un popolo che interpretano a meraviglia l’essenza di una terra.

Se ti interessa anche conoscere quali altri posti belli visitare nel cesenate (Forlì – Cesena) puoi leggere anche il seguente post http://www.animaepasta.it/dieci-luoghi-da-non-perdere-della-romagna-cesenate/

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