L’altro giorno sono andata a Colonnata a Massa Carrara, alle pendici delle Alpi Apuane, paradiso del lardo stagionato nelle lastre di marmo con aromi naturali (sale marino, cannella, noce moscata, pepe, aglio e rosmarino).
Non è solo un paradiso ma unico luogo in cui si mangia il vero lardo e che, per l’appunto, prende il nome dal paese di Colonnata, famosa anche per le cave di marmo. Il lardo, ora prodotto Igp, nasce nella località delle Apuane intorno al 1800 come piatto povero del cavatore. Si racconta che un cavatore, mettendo del maiale con degli aromi in una conchetta di marmo, scoprì una delle bontà gastronomiche rinomate in tutto il mondo.
Ecco la cosa particolare, però, è che andando a mangiare al Lardarium (chiamato anche Lard Rock Cafè… vendono le simpatiche magliette) nel centro del piccolo paese, ho sì mangiato il lardo con gli sgabèi (pasta fritta che servita calda fa sciogliere il salume) ma, incuriosita, mi sono fatta portare anche una giardiniera che il ragazzo ha annunciato come un piatto che preparava la sua mamma sul momento, praticamente non viene messa nei vasetti ma servita a poche ore dalla realizzazione. Mai scelta fu più azzeccatata. Ottima è dir poco: croccante, estiva, delicata ma decisa. Nella giardiniera c’erano zucchine, cavolfiore, fagioli e peperoni. Una bontà da leccarsi i baffi. Così ieri, tornata a casa, l’ho provata a fare anch’io sebbene non l’avessi mai fatta. Ho usato zucchine, fagiolini e cipolle coltivate nella campagna del mio papà e carote acquistate in negozio. Ho tagliato e pulito le verdure e messe a bollire in una pentola con acqua, 4 cucchiai di aceto, due di olio, sale e zucchero (meno del sale). Le ho scolate e ricondite con olio e messe in frigorifero. Dopo due o tre ore le ho assaggiate, buonissime anche quelle. Sarà l’effetto Colonnata o la fortuna del principiante? Non so. Dovrò rifarle per capirlo.