Sarà una vera festa nazionale del buon cibo quella che verrà celebrata quest’anno per il compleanno di Pellegrino Artusi. Era il 4 agosto del 1820 quando il padre della cucina italiana nasceva a Forlimpopoli e, da quest’anno, il Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo in accordo con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, in suo onore, hanno istituito la “Notte Bianca del cibo italiano”. Non un altro pretesto per buttarla in mangiare o un business per i ristoratori che non sono mai paghi. No, un simbolo importante che consolida ancora di più la tradizione culinaria italiana e valorizza un patrimonio enogastronomico nazionale anche agli occhi degli stranieri. Se altri Paesi europei e non avessero la tradizione e le professionalità che abbiamo noi in Italia in ambito culinario, altro che “Notte del cibo” organizzerebbero… Quindi merito a chi ci ha pensato.
Per quanto riguarda gli eventi previsti in questa notte bianca emilianoromagnola sono tantissimi, cominciando da Forlimpopoli dove sotto la Rocca al calar del sole i sommelier Ais in alta uniforme presentano i migliori vini di tutta la regione nella terza tappa estiva di Tramonto DiVino il road show del gusto che promuove gli abbinamenti vino-cibo territoriali con i Consorzi dei prodotti a marchio Dop e Igp e poi la cena sotto le stelle, show cooking e laboratori didattici in collaborazione con i Musei del Gusto, mostre d’arte e musica dal vivo.
Al Grand Hotel di Rimini lo chef Claudio Di Bernardo si cimenterà in ricette dal manuale Artusi in contemporanea a dimostrazioni delle Mariette con le loro opere d’arte di sfoglia tirata a mano e col cuore, oltre a una bellissima mostra di disegni sul cibo (20 per la precisione) di Fellini, tratti dai suoi sogni. Mentre a Torino, Firenze e Roma festeggeranno con i dolci della loro città tratti dal ricettario di Artusi “Dolce Torino” ricetta 649 “Dolce Firenze” con marsala, pane toscano, uvetta e limone o “Dolce Roma” 648 con mele, vino, latte e rossi d’uovo, a Los Angeles Gino Angelini (Osteria Angelini) e a Milano Pietro Leemann (Joia) si esibiranno nei cappelletti al modo romagnolo. E per un americano dev’essere un’esperienza mistica…
Ma non sono finiti gli appuntamenti perchè ce ne saranno tantissimi anche a Firenze, la città in cui Pellegrino Artusi andò a vivere, al parco tematico Fico a Bologna e in tutta l’Emilia Romagna. Per il programma completo ci si può collegare a http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it o www.winefoodemiliaromagna.com. E tutto in attesa del 4 agosto 2020 quando si celebrerà il bicentenario della sua nascita. Quindi è giusto concludere con “Artusi vive, viva Artusi”.